> SERVIZI > RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI (D.LGS. N. 231/2001)
|
Sito partner: www.italianlaw231.com
Portale di informazione e formazione in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231. |
Reati-presupposto
|
Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231
|
Costruzione del Modello 231
|
I servizi riguardanti la responsabilità amministrativa degli enti introdotta dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 sono i seguenti:
La consulenza mira alla costruzione di un “sistema di controllo integrato”, nel quale, cioè, convivano e operino in modo efficace, efficiente e conforme alla normativa i diversi “sistemi aziendali”, ed in particolare:
Le fasi principali della costruzione di questo “sistema integrato” sono le seguenti:
Per le novità giurisprudenziali in materia si rinvia all’Area riservata.
In particolare, si segnala la sentenza n. 1774/08 del 13 febbraio 2008 emessa dal Tribunale di Milano, avente ad oggetto un procedimento penale ex D.Lgs. n. 231/2001, che ha condannato l’amministratore delegato di una società a risarcire la propria impresa dei <<danni da quest’ultima subiti in connessione con l’omessa adozione di un adeguato modello organizzativo>>.
Si segnala, poi, che in molti provvedimenti adottati dalle Regioni l’adozione di Modelli di organizzazione, gestione e controllo ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 231/2001 è prevista come condizione essenziale per l’affidamento di servizi in regime di concessione (si cita, ad esempio, l’art. 54 della Legge della Regione Calabria n. 15/2008).
Inoltre, molti altri provvedimenti delle Regioni escludono dalla partecipazione a procedure di affidamento di concessioni o appalti le imprese nei cui confronti è stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’art. 9, comma 2, del Decreto 231 (vgs., ad es.: Legge Regione Valle d’Aosta n. 20/2008, art. 6; Legge Regione Campania n. 3/2007, art. 26).
In alcuni casi, infine, le Regioni invitano le società partecipate ad adottare i Modelli organizzativi 231 (vgs., ad es.: Regione Veneto, delibera della Giunta n. 3966/2007).
I corsi dell’Area 231 si riferiscono:
Le attività formative in questione sono obbligatorie ai sensi delle disposizioni recate dal D.Lgs. n. 231/2001 e, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.
TEAM COMPLIANCE
Il Team di consulenti cui viene affidata l’esecuzione dei Servizi è composto da professionisti operanti nei settori Legale, Societario, Compliance, Risk management e Internal audit, coordinato dal dott. Fabrizio De Simone), esperti nella revisione e costruzione dei "Modelli di organizzazione, gestione e controllo" per la prevenzione dei rischi penali (ex D.Lgs. n. 231/2001, D.Lgs. n. 81/2008) e dei "Modelli anticorruzione" (ex D.Lgs. n. 231/2001 e L. n. 190/2012).
- assunzione di incarichi quale membro esterno in Organismi di vigilanza;
- valutazione dei rischi aziendali e mappatura delle “attività sensibili”, vale a dire attività di Risk assessment/management, secondo i modelli dell’Enterprise Risk Management e del C.R.S.A. (Control & Risk Self Assessment) e lo standard UNI ISO 31000:2010;
- costruzione e implementazione della Risk Management Policy, di gruppo e/o aziendale;
- valutazione del “sistema di controllo interno e di gestione dei rischi” (S.C.I.);
- valutazione e implementazione dei protocolli operativi (ossia delle procedure aziendali concernenti le attività/i processi “sensibili”, a rischio di reato, , in supporto alle Funzioni aziendali interessate);
- costruzione e revisione dei Modelli di organizzazione, gestione e controllo (anche in relazione ai Piani di prevenzione della corruzione);
- supporto alle attività di competenza dell’Organismo di vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001: esecuzione delle verifiche interne, predisposizione dei report, dei verbali e della modulistica, ecc.;
- consulenza in materia di normativa sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (v., in particolare, il Codice approvato con il D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163);
- valutazione, revisione e supporto tecnico-giuridico ed operativo per l’implementazione del “Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro” (S.G.S.L.) previsto dall’art. 30 del D.Lgs. n. 81/2008, in conformità agli standard previsti dalla legge (Linee guida UNI-INAIL e regole OHSAS 18001:2007);
- supporto consulenziale e operativo alla costruzione, gestione e aggiornamento di un’apposita “banca dati 231” consultabile su Internet o Intranet (normativa - linee-guida - best practice - giurisprudenza - studi - newsletter - materiale didattico - corsi on-line), anche con l’utilizzo di un’apposita piattaforma protetta web.
La consulenza mira alla costruzione di un “sistema di controllo integrato”, nel quale, cioè, convivano e operino in modo efficace, efficiente e conforme alla normativa i diversi “sistemi aziendali”, ed in particolare:
- il sistema 231 (D.Lgs. n. 231/2001);
- il sistema 262-SOX (Legge n. 262/2005 - Sarbanes Oxley Act);
- il sistema amministrativo-contabile;
- il sistema Anti-corruzione (Legge n. 190/2012 - FCPA, Foreign Corruption Practices Act, USA - Bribery Act, UK);
- il sistema Qualità;
- il sistema Sicurezza (D.Lgs. n. 81/2008).
Le fasi principali della costruzione di questo “sistema integrato” sono le seguenti:
- analisi organizzativo-funzionale (organigramma, FUNZIONIGRAMMA, job description, ecc.);
- mappatura dei cicli, sub-processi e attività;
- esame preventivo del sistema di controllo interno (S.C.I.) e valutazione della sua conformità rispetto al COSO Report e agli standard in materia di corporate governance;
- esame e valutazione preventiva della mappatura delle attività sensibili, dei relativi rischi e delle procedure implementate (SOP - Protocolli operativi 231 - Policy corporate e aziendali, ecc.);
- gap analysis e individuazione/programmazione di idonee contromisure per il miglioramento del S.C.I. (action plan);
- monitoraggio del piano correttivo predisposto.
Per le novità giurisprudenziali in materia si rinvia all’Area riservata.
In particolare, si segnala la sentenza n. 1774/08 del 13 febbraio 2008 emessa dal Tribunale di Milano, avente ad oggetto un procedimento penale ex D.Lgs. n. 231/2001, che ha condannato l’amministratore delegato di una società a risarcire la propria impresa dei <<danni da quest’ultima subiti in connessione con l’omessa adozione di un adeguato modello organizzativo>>.
Si segnala, poi, che in molti provvedimenti adottati dalle Regioni l’adozione di Modelli di organizzazione, gestione e controllo ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 231/2001 è prevista come condizione essenziale per l’affidamento di servizi in regime di concessione (si cita, ad esempio, l’art. 54 della Legge della Regione Calabria n. 15/2008).
Inoltre, molti altri provvedimenti delle Regioni escludono dalla partecipazione a procedure di affidamento di concessioni o appalti le imprese nei cui confronti è stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’art. 9, comma 2, del Decreto 231 (vgs., ad es.: Legge Regione Valle d’Aosta n. 20/2008, art. 6; Legge Regione Campania n. 3/2007, art. 26).
In alcuni casi, infine, le Regioni invitano le società partecipate ad adottare i Modelli organizzativi 231 (vgs., ad es.: Regione Veneto, delibera della Giunta n. 3966/2007).
I corsi dell’Area 231 si riferiscono:
- alla disciplina in materia di responsabilità amministrativa degli enti recata dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231;
- alla legislazione inerente i “reati presupposto” (in particolare le normative in materia di: reati societari - reati concernenti i rapporti con la pubblica amministrazione - contratti pubblici di lavori, servizi e forniture - salute e sicurezza sul lavoro).
Le attività formative in questione sono obbligatorie ai sensi delle disposizioni recate dal D.Lgs. n. 231/2001 e, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.
TEAM COMPLIANCE
Il Team di consulenti cui viene affidata l’esecuzione dei Servizi è composto da professionisti operanti nei settori Legale, Societario, Compliance, Risk management e Internal audit, coordinato dal dott. Fabrizio De Simone), esperti nella revisione e costruzione dei "Modelli di organizzazione, gestione e controllo" per la prevenzione dei rischi penali (ex D.Lgs. n. 231/2001, D.Lgs. n. 81/2008) e dei "Modelli anticorruzione" (ex D.Lgs. n. 231/2001 e L. n. 190/2012).